Fim, Fiom e Uilm scrivono all’azienda per verificare l’utilizzo di ulteriore cassa integrazione per la gestione del servizio antincendio in uno stabilimento ad alto rischio di incidente rilevante
Alla c.a. Direttore Risorse Umane Dott. Ferrucci Arturo
Direttore di Area ing. Giordano
Capo Area ing. Brancone
Le scriventi organizzazioni sindacali richiedono un incontro urgente in quanto, anche in relazione al numero di vigili del fuoco aziendali previsti dalla procedura di gestione del servizio antincendio, hanno riscontrato un utilizzo improprio della cassa integrazione.
Infatti, l’organizzazione del servizio antincendio prevede un organico suddiviso in quattro squadre su tre turni che devono garantire il pronto intervento con un minimo di 8 unità per ogni turno di lavoro.
Tuttavia, in data 5 febbraio il reparto ha comunicato ai lavoratori, senza una preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali, l’aumento del numero dei vigili del fuoco aziendali in cassa integrazione che passa da 2 a 4 unità giornaliere.
Inoltre, segnaliamo che tale riduzione del personale avviene in contemporanea alla ripartenza di due impianti ad alto rischio di incidente rilevante come AFO/2 e ACC/1 e riteniamo inammissibile che venga sguarnito un presidio importante come il corpo dei vigili del fuoco aziendale.
Pertanto, riteniamo inaccettabile l’utilizzo dello strumento della cassa integrazione, con causale COVID 19, se la stessa viene utilizzata per avere un beneficio in termini di costo del lavoro a favore dell’azienda. La sicurezza e la prevenzione non può essere considerata un costo, soprattutto in uno stabilimento siderurgico ad alto rischio di incidente rilevante.
RR.SS.UU. Fim – Fiom – Uilm