In data odierna si è tenuto un incontro con Acciaierie d’Italia al fine di dare seguito a quanto emerso in sede ministeriale, e non ultimo in Confindustria a Roma lo scorso 30 gennaio, in cui era stato condiviso un percorso utile alla riapertura di un confronto sindacale sui temi inerenti gli investimenti necessari a garantire maggiore sicurezza ed una risalita produttiva degli impianti con il conseguente aumento del personale ad oggi collocato in cassa integrazione.
Tuttavia, ancora una volta abbiamo verificato l’indisponibilità aziendale che con atti unilaterali ha determinato, in data 3 febbraio ’23, un ulteriore aumento del personale posto in cassa integrazione e il mancato avvio di un confronto sindacale.
Infatti, nell’incontro odierno si sarebbe dovuta determinare una calendarizzazione di appuntamenti con i rappresentanti dei lavoratori del sito di Taranto per conoscere nel dettaglio gli investimenti che dovrebbero portare ad un aumento della produzione annunciato dall’azienda che prevede una risalita a 4 milioni di tonnellate nel 2023 e 5 milioni per il 2024.
Allo stato attuale l’azienda ha dichiarato l’impossibilità a procedere con gli incontri di sito in quanto dovrà chiarire con il Ministero competente come debbano essere impiegate le risorse messe a disposizione dal decreto legge in merito all’aumento di capitale con l’ingresso di Invitalia in quota di maggioranza che, qualora dovessero essere investiti esclusivamente per la copertura dei costi energetici, non troverebbero spazio per altri investimenti necessari alla risalita produttiva.
Riteniamo inspiegabile tale atteggiamento e chiediamo l’immediato intervento del Ministro Urso per evitare una ulteriore perdita di tempo rispetto alla necessità di interventi sugli impianti di manutenzione ordinaria e straordinaria, la cui assenza determina una costante situazione di criticità sia di sicurezza che ambientale.
Taranto, 06.02.2023
Segretario Generale Fiom Cgil Taranto
Francesco Brigati