«L’incontro, che riteniamo positivo, è servito per avere ben chiari quali sono i punti all’interno dell’Accordo di programma interistituzionale e quelle che sono le soluzioni che gli enti locali discuteranno con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso».
Così Francesco Brigati, segretario generale della Fiom-Cgil Taranto, Gigia Bucci, segretaria regionale della Cgil, Giovanni D’Arcangelo, segretario provinciale Cgil Taranto, Giuseppe Romano, segretario regionale Fiom-Cgil (presenti anche i delegati Fiom di Acciaierie d’Italia) subito dopo il vertice convocato a Bari dal presidente della Regione, Michele Emiliano, proprio per discutere dell’Accordo di programma e dei suoi contenuti.
«Da parte nostra – hanno aggiunto Brigati, Bucci, D’Arcangelo e Romano – abbiamo posto il tema che per procedere sulla strada della decarbonizzazione degli impianti ex Ilva è necessario il gas. Per cui c’è da avere idee chiare sulla continuità produttiva propedeutica alla transizione ecologica e individuare le soluzioni più idonee per quanto riguarda la nave rigassificatrice. Aspetto, quest’ultimo, sul quale la Regione si è dichiarata disponibile ad interloquire».
Per quanto riguarda, invece, «le responsabilità del governo rispetto alla sentenza della Corte europea dei diritti umani e a quella imminente del Tribunale di Milano che potrebbe pronunciarsi per la chiusura dell’area a caldo», i rappresentanti di Fiom e Cgil hanno fatto presente che «una cosa è avere una chiusura programmata dello stabilimento altra cosa è trovarsi di fronte ad una emergenza sociale che avrebbe forti ripercussioni non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello occupazionale. Abbiamo ribadito – hanno sottolineato Brigati, Bucci, D’Arcangelo e Romano – che per avviarci verso una transizione ecologica è necessario il gas per cui è opportuno individuare soluzioni utili a garantire il processo di decarbonizzazione. Regione Puglia, Provincia di Taranto e i sindaci dei Comuni di Taranto e di Statte si sono detti disponibili a recepire le nostre indicazioni e a lavorare affinché si trovi la strada che garantisca un Accordo di programma, e su questo siamo stati chiari, che serve per il rilascio della nuova Autorizzazione integrata ambientale».
È chiaro, è l’opinione di Fiom e Cgil, che c’è tutto un altro pezzo della delicata vertenza legato all’aspetto industriale, al fatto che, comunque, rispetto al piano di marcia, con la messa in sicurezza dello stabilimento e la ripartenza degli altoforni, chi fa gli investimenti deve necessariamente vedere lo Stato intervenire, con garanzie finanziarie e gestionali, «unico in grado di garantire il risanamento ambientale, la transizione ecologica e la questione occupazionale. Lo ripetiamo – hanno poi concluso Brigati, Bucci, D’Arcangelo e Romano – riteniamo positivo l’atteggiamento degli enti locali disponibili a discutere dei contenuti dell’Accordo di programma e favorevoli alla decarbonizzazione. Su questo adesso si apre una partita più generale su quello che riguarderà il prossimo incontro con il ministro Urso».