Home ArcelorMittal Acciaierie d’Italia licenzia e vieta ai lavoratori la possibilità di scioperare

Acciaierie d’Italia licenzia e vieta ai lavoratori la possibilità di scioperare

by Fiom Taranto

Fim, Fiom e Uilm chiedono un incontro urgente a Prefetto di Taranto, Custode Giudiziario Ex Ilva, Commissari Straordinari Ilva in AS e al Presidente Acciaierie d’Italia Dott. Bernabè su comandate allargate e sicurezza impianti

A seguito della proclamazione dello sciopero del 21/05/2021, indetto da Fim, Fiom e Uilm nel reparto CCO, l’azienda unilateralmente ha predisposto le comandate allargate su 3 turni derogando all’accordo integrativo del 1989 sulle procedure di raffreddamento, non permettendo ai lavoratori di partecipare allo sciopero. Inoltre, tale situazione inevitabilmente potrà ripetersi in futuro in occasione di altre iniziative di mobilitazione da parte dei sindacati.

ArcelorMittal ha di fatto introdotto, in barba agli accordi sottoscritti in sede ministeriale il 6 settembre 2018 che racchiudono l’integrativo del 1989 rispetto alla salvaguardia impiantistica e delle stesse procedure di raffreddamento senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, delle nuove comandate per i lavoratori del reparto Acciaieria.

Pertanto, riteniamo necessaria una convocazione urgente con le Scriventi Organizzazioni sindacali per mettere fine a queste problematiche, dando la possibilità a tutti i lavoratori di aderire legittimamente agli scioperi.

Non siamo più disposti ad accettare tale atteggiamento da parte di Arcelor Mittal, adesso Acciaierie d’Italia, in quanto crediamo che lo sciopero sia un diritto costituzionale che debba essere garantito ai lavoratori e che tale situazione sia determinata dall’assenza di investimenti della multinazionale in merito alla macchina di granulazione. Qualsiasi impianto siderurgico a ciclo integrale non può non avere una “valvola di sfogo”, in quanto ci sono eventi prevedibili che possono essere gestiti, come lo sciopero, ed altri imprevedibili che potrebbero compromettere seriamente la salvaguardia della sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente e degli stessi impianti di produzione.

Infatti, dal 2014, a seguito di una ordinanza del sindaco di Taranto Ippazio Stefano, lo stabilimento di Taranto è privo dell’impianto di granulazione della ghisa e crediamo sia necessario un investimento che metta seriamente in sicurezza la fabbrica.

Coordinatori RSU
FIM-FIOM-UILM
La Neve – Brigati – Oliva

Taranto, 20/05/2021

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