Dall’inizio del mese di luglio, testate online di approfondimento fiscale hanno iniziato a diffondere la notizia dell’imminente arrivo del cosiddetto “Bonus Draghi”, il quale ammonterebbe fino a 1.880 euro, spetterebbe per redditi complessivi fino a 55.000 euro annui e sarebbe erogato con la busta paga di agosto (luglio secondo altre versioni).
Questo Bonus varierebbe al variare del reddito, con importi e limiti che ricalcano quanto già previsto dall’articolo 13 del Testo Unico delle Imposte sul reddito DPR 917 del 1986 per le detrazioni in busta paga per lavoro dipendente, applicate ormai dal 2006. Di fatto le voci su questo fantomatico “Bonus Draghi” altro non sono che una lettura errata ed una ripetizione delle detrazioni già normalmente applicate in busta paga e sulle pensioni.
È certamente vero che nel caso in cui un contribuente non abbia fruito nel 2020 di tali detrazioni, pur avendone diritto, potrà percepirle a seguito della dichiarazione fiscale, Modello 730 o Modello Redditi (ex Unico, ex 740), ma questo non significa che chi abbia già percepito in busta paga le detrazioni spettanti possa aver diritto ad un importo aggiuntivo.
Il Bonus Draghi non esiste. Tali notizie non sono assolutamente affidabili. Non esiste alcun provvedimento di legge che abbia istituito un “Bonus Draghi” fiscale, e l’ultima azione di riduzione della pressione fiscale è stata l’incremento di bonus e detrazione (fino a 100 euro) che i lavoratori e le lavoratrici percepiscono dal luglio 2020, figlio dell’azione unitaria del sindacato.
Ci sono state segnalate azioni sul tema e comunicazioni agli iscritti e nei luoghi di lavoro da parte di altri sindacati, ma ci teniamo a ribadire che tali comunicati risultano essere una mera copiatura di notizie non veritiere, pubblicate da siti interessati più al numero di click che alla veridicità delle informazioni che pubblicano.