Fim, Fiom e Uilm si rivolgono al prefetto di Taranto per denunciare la mancata corresponsione degli stipendi e delle tredicesime mensilità per i lavoratori dell’appalto ex Ilva e il mancato confronto con A.I.G.I
Egregio Prefetto,
nella tarda serata di ieri è giunta una comunicazione da parte di A.I.G.I. alle organizzazioni sindacali con oggetto la mancata corresponsione degli stipendi e delle tredicesime mensilità per i lavoratori dell’appalto ex Ilva delle aziende associate alla suddetta associazione datoriale.
Tuttavia, non vi è stato nessun confronto con le organizzazioni sindacali ma semplicemente una comunicazione tramite PEC, atteggiamento di una gravità inaudita e che non ha precedenti, con cui si annuncia il mancato pagamento degli stipendi per i lavoratori che hanno prestato la loro attività lavorativa.
È del tutto evidente che ci sono responsabilità da parte dell’attuale management di Arcelor Mittal che continua a ricattare i lavoratori, la comunità ionica e il governo tenendo sotto scacco la fabbrica e le future scelte sul processo di transizione ecologica, mettendo seriamente a rischio la produzione dello stabilimento siderurgico per i mancati investimenti sugli impianti.
Riteniamo, altresì, inaccettabile la comunicazione di A.I.G.I. in quanto scarica sui lavoratori scelte assunte dalle stesse aziende che hanno deciso, in comune accordo con l’Amministratore Delegato di Acciaierie d’Italia, che il pagamento delle fatture avvenisse in 180/210 giorni. Infatti, tali scelte sono state condivise tra le parti interessate, proprio in occasione della giornata del 6 maggio 2022in cui FIM, FIOM e UILM erano in sciopero per denunciare la gestione scellerata di Arcelor Mittal, trovando sin da subito la contrarietà delle organizzazioni sindacali consapevoli delle difficoltà che sarebbero emerse nel ritardo del pagamento delle fatture, soprattutto in assenza di una chiara presa di posizione da parte delle aziende associate ad A.I.G.I., a partire dalla possibilità di attivare i decreti ingiuntivi nei confronti della committente per i ritardi delle fatture scadute.
Ci chiediamo come mai le aziende associate ad A.I.G.I. non si siano attivate prima per il recupero degli arretrati e invece, guarda caso in prossimità delle festività natalizie, scarica sui lavoratori responsabilità che non hanno se non quelle di aver prestato regolarmente la loro attività lavorativa.
La Costituzione Italiana in merito alla responsabilità d’impresa recita: l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
Non si possono utilizzare i lavoratori come scudo e soprattutto le aziende non possono svolgere un ruolo in contrasto con l’utilità sociale e crediamo sia indispensabile l’intervento immediato del Prefetto di Taranto nei confronti dell’associazione datoriale A.I.G.I. al fine di consentire il regolare pagamento delle spettanze retributive dei lavoratori, in assenza del quale si determinerebbe inevitabilmente problemi sociali anche dal punto di vista di ordine pubblico.
Taranto 14.12.2023
I segretari generali Fim – Fiom – Uilm
B. Prisciano – F. Brigati – D. Sperti
Segretari Appalto – Indotto
P. Cantoro – P. Di Pietro – C. Amatomaggi