La vertenza ex Ilva è giunta ad un momento che deve essere di ricostruzione sociale a tutela delle migliaia di persone impattate dopo anni di abusi e umiliazioni subite dal soggetto privato con le complicità governative.
È del tutto evidente che l’appalto, l’anello più debole del sistema ex Ilva, è in una condizione di assoluta difficoltà e il problema del mancato pagamento delle fatture per le aziende dell’appalto può determinare inevitabilmente un disastro non solo dal punto di vista occupazionale ma anche in merito all’ambiente, alla sicurezza dei lavoratori e alla salvaguardia degli impianti.
Le responsabilità dell’attuale situazione, come abbiamo sempre sostenuto, sono imputabili esclusivamente ad Arcelor Mittal e al suo attuale management che ha l solo obiettivo di portare il sito verso la chiusura.
La crisi delle aziende dell’appalto di Acciaierie d’Italia viene da lontano e il mancato pagamento delle fatture scadute è un tema più volte emerso attraverso le nostre denunce ma mai risolto in maniera definitiva dalla committente.
Pertanto, Arcelor Mittal è l’unico responsabile che deve necessariamente garantire il regolare pagamento delle fatture propedeutiche alle attività di manutenzione e di minuto mantenimento ed evitare che lo stabilimento possa fermarsi e creare problemi sia di tipo ambientale che sociale.
Inoltre, grazie alle iniziative messe in campo da Fim – Fiom – Uilm e alle lotte dei lavoratori, abbiamo conquistato un confronto diventato permanente in sede governativa. Infatti, è arrivata una nuova convocazione per il 24 gennaio alle ore 11,30 dove ribadiremo la necessità di trovare soluzioni per i lavoratori, mettendo in sicurezza anche il sistema degli appalti, attraverso anche il pagamento delle fatture scadute.
Impediremo un’ulteriore dispersione di professionalità e competenze e, in assenza di risposte, subito dopo l’incontro metteremo in campo le iniziative di protesta conseguenti.
Taranto, 23 gennaio 2024
Fim – Fiom – Uilm