Home In evidenza Serve il confronto con i Ministeri, altrimenti il futuro di Grottaglie è a rischio

Serve il confronto con i Ministeri, altrimenti il futuro di Grottaglie è a rischio

by Fiom Taranto

“L’assessora regionale Serena Triggiano, condividendo la nostra proposta, si è impegnata a convocare un tavolo trilaterale con sindacati, Leonardo Aerostrutture e Regione Puglia nonché un ulteriore tavolo con i Ministeri competenti per dare soluzione alla vertenza che, oltre i lavoratori diretti, coinvolge anche quelli dell’appalto”.

A parlare così è Pasquale Caniglia, segretario Fiom Cgil, a margine dell’incontro svoltosi nel pomeriggio del 14 aprile a Bari con l’assessora regionale Triggiano, il direttore della task force regionale per l’occupazione, Leo Caroli, e le rappresentanze sindacali. Per la Fiom Cgil di Taranto oltre a Pasquale Caniglia c’erano i delegati di Leonardo Aerostrutture Roberto Ligorio e Michele Giustizieri.

Il vertice barese era stato convocato perché sia l’assessora Triggiani che il presidente Caroli relazionassero alle sigle sindacali i contenuti dell’incontro avuto un mese fa con la direzione Aerostrutture di Leonardo. “Incontro dal quale – sottolinea Caniglia -non è emerso nulla di nuovo se non la volontà, peraltro già espressa, di Boeing di aumentare la produzione. Ragion per cui – prosegue il segretario Fiom Cgil di Taranto – abbiamo obiettato come non siano stati rispettati gli accordi circa la diversificazione produttiva del sito di Grottaglie”.

Ma ad essere stata chiamata direttamente in causa dalla Fiom è stata proprio la Regione “che – sottolinea Caniglia – tramite Aeroporti di Puglia ha ceduto degli spazi a Leonardo proprio perché si procedesse sulla strada della diversificazione della produzione cosa che non è avvenuta”.

Di qui la richiesta della Fiom ionica di un ulteriore passaggio anche alla presenza del presidente della Regione, Michele Emiliano, con Ministeri competenti “il futuro dell’aeronautica civile rispetto al fatto di cosa si intende fare della Divisione Aerostrutture che, come ripetiamo da tempo, deve restare all’interno della One Company. Così come abbiamo ribadito l’esigenza di chiarezza rispetto alla nuova partnership che nell’immediato futuro potrebbe portare alla dismissione dell’aeronautica civile al Sud Italia, nonché di un asset industriale strategico per tutto il paese”.

“L’azienda Leonardo – conclude Caniglia – non può diventare un’azienda che si occupa solo del settore militare, ed abbandonare l’unica divisione che si occupa delle produzioni civili.”

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