“L’inaffidabilità di Mittal è sotto gli occhi di tutti e il Governo non può, ancora una volta, lasciare nelle mani di una multinazionale il futuro ambientale, occupazionale e industriale di Taranto e del Paese tutto. È per queste ragioni che si rende necessario l’intervento pubblico. È giunto il momento di fare chiarezza e di non rinviare ancora un problema che, se non affrontato nella giusta maniera, rischia di ripresentarsi nuovamente tra qualche mese”. Lo dichiara Francesco Brigati, della Fiom Cgil Taranto, a poche ore dal vertice di oggi pomeriggio al Mise presieduto dal ministro Stefano Patuanelli.
“Ancora una volta a Roma – dichiara Brigati – per una vertenza che sembra non aver mai fine. L’inaffidabilità di Arcelor Mittal – rileva – è sempre stata sotto gli occhi di tutti, come l’inadeguatezza di un Governo che, di fatto, ha affidato uno stabilimento d’interesse strategico per il Paese ad una multinazionale”. Secondo la Fiom Cgil, “la vertenza Ilva, sin dall’inizio, non ha mai brillato per trasparenza e anche in questo momento al sindacato mancano dei passaggi fondamentali che stiamo provando a ricostruire. Infatti il ministro Di Maio, così come il suo predecessore Calenda, ha tenuto nascosto importanti modifiche al contratto di aggiudicazione del giugno 2017. Qualche mese fa, inoltre – prosegue Brigati – Am InvestCo ha cambiato la ragione sociale da srl a spa e lo ha fatto con un chiaro intento: chiedere il conto allo Stati italiano con la retrocessione dei rami d’ azienda”. Inoltre, aggiunge, “sul piano ambientale siamo rimasti inascoltati e abbiamo, pertanto, perso un’altra occasione per introdurre innovazioni tecnologiche attraverso l’utilizzo della preriduzione e dei forni elettrici”. Brigati infine rammenta che nel 2018 “il 6 settembre fu firmato un accordo sindacale che, indubbiamente, migliorava le condizioni di partenza e soprattutto stabiliva un aspetto fondamentale quale la clausola di salvaguardia occupazionale per i lavoratori di Ilva in as”.
Pubblicato da AGI