“Nell’incontro di oggi con i Ministri Patuanelli, Gualtieri e Catalfo su ArcelorMittal è stato annunciato che lo Stato non entrerà in minoranza nella nuova compagine societaria che si sta definendo. L’ipotesi che si sta facendo strada è di un accordo di co-investimento con l’ingresso di Invitalia non solo come soggetto azionario ma di orientamento e gestione anche delle scelte
industriali del gruppo. In questo senso crediamo debbano essere interpretate le affermazioni del Ministro Patuanelli che ‘non siamo più in una fase interlocutoria’.
Non sappiamo se sarà rispettato il termine del 30 novembre previsto per la definizione dell’accordo tra Governo e ArcelorMittal e non sono al momento disponibili gli avanzamenti che legano la prospettiva degli aspetti societari al relativo piano industriale, agli impatti occupazionali ed ambientali dello stesso. Per noi è valido l’accordo sindacale firmato nel 2018 che non può essere messo in discussione, in particolare dal punto di vista del vincolo occupazionale, che riguarda anche la prospettiva dei lavoratori ex Ilva in amministrazione straordinaria.
È inaccettabile il continuo rinvio di un confronto con il sindacato che allo stato viene solo informato.
Non sappiamo se c’è consapevolezza da parte del Governo di quale sia la situazione all’interno degli stabilimenti di ArcelorMittal. La situazione è esplosiva: si è azzerata la manutenzione ordinaria e straordinari ed è aumentata l’incertezza per la salute e la sicurezza dei lavoratori. C’è inoltre grande preoccupazione per il peggioramento delle relazioni sindacali e per il ricorso
massiccio da parte dell’azienda ai licenziamenti disciplinari.
Non si pensi ad un accordo sindacale che ratifichi semplicemente decisioni già prese e che metta in discussione la salvaguardia di tutta l’occupazione”.
Lo dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 13 novembre 2020