A distanza di poche ore dall’incidente mortale che ha coinvolto un lavoratore di un’agenzia per il lavoro portuale della società TCT, sempre in area portuale in gestione in questo caso di Acciaierie d’Italia, si è sfiorata l’ennesima tragedia.
Dalle prime informazioni prevenute alle organizzazioni sindacali risulta che durante una manovra della gru CSU, per posizionare un escavatore all’interno della stiva di una nave attraccata a IMA 2, pare ci sia stato un problema al sistema frenante delle stessa gru, tale da procurare una discesa improvvisa e imprevedibile del mezzo che solo per puro caso non ha visto il coinvolgimento dei lavoratori.
È del tutto evidente che tali situazioni non sono frutto di casualità ma bensì di un’inefficiente sistema, da parte aziendale, di una programmazione della manutenzione ordinaria e straordinaria e ad un utilizzo improprio della cassa integrazione che predilige la sostenibilità economica, così come ci ricorda la Direzione Aziendale, evidentemente a discapito della sicurezza degli impianti.
Si convochi subito un tavolo istituzionale per affrontare il tema della sicurezza per evitare altre vittime in nome del profitto.
Taranto 22.03.2022
Coordinatori di Fabbrica Fim – Fiom – Uilm
La Neve – Brigati – Oliva