“La decisione di rinviare di due anni la conclusione del percorso di acquisizione degli impianti ed il conseguente rinvio dell’ingresso in maggioranza di Invitalia gettano ulteriori ombre sulle reali prospettive dell’insieme del gruppo siderurgico di Acciaierie d’Italia.
Tanto più che solo 48 ore fa avevamo commentato con grande preoccupazione la notizia delle dimissioni di Carlo Mapelli dal Consiglio di Amministrazione.
Incertezza e instabilità sono esattamente l’opposto di ciò che servirebbe in questo momento. È chiaro invece che proseguirà una gestione senza investimenti, con tanta cassa integrazione e con grandi difficoltà per i lavoratori del gruppo. L’assenza di confronto con le organizzazioni sindacali è un danno per i lavoratori ex Ilva ma anche per il futuro della siderurgia in Italia.
Siamo convinti che non servirà semplicemente prendere altro tempo. Noi useremo il tempo presente per rafforzare con la mobilitazione le nostre ragioni e decideremo insieme a Fim e Uilm e ai delegati di tutti gli stabilimenti del gruppo, nella riunione che terremo a Taranto il 15 giugno, le forme e i tempi delle iniziative necessarie”.
Lo dichiara in una nota Gianni Venturi, responsabile nazionale della siderurgia per la Fiom Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 30 maggio 2022