La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto delle importanti modifiche sul bonus IRPEF (Ex Renzi). Spieghiamo come funziona e cosa e quali sono le novità sulle detrazioni da “lavoro dipendente”.
Bonus IRPEF: chi ne ha diritto?
Per chi ha un reddito complessivo fino a 15mila euro, il bonus IRPEF spetta di diritto in “netto in busta” senza altre condizioni.
Per i redditi, invece, che si trovano tra i 15mila ed i 28mila, ne ha diritto solo a condizione che la somma di tutte le detrazioni spettanti sia superiore all’imposta lorda.
Come capire se mi spetta?
Chi ha un reddito compreso tra i 15mila ed i 28mila euro saprà se ha diritto al trattamento integrativo (bonus irpef ex Renzi) solo in sede di dichiarazione dei redditi. Inoltre è importante specificare che il trattamento integrativo è pari alla differenza tra l’importo complessivo delle specifiche detrazioni e l’imposta lorda, fermo restando il limite massimo di 1200€ annui.
Facciamo un esempio
Se si ha un reddito imponibile di 21000 euro (scaglione di reddito da 15mila e 28mila euro) per il 2022 si applica una aliquota del 23% sui primi 15mila euro (3450 euro di IRPEF) e del 25% sui redditi che eccedono i 15mila euro (1500 euro di IRPEF). L’imposta lorda complessiva da pagare è, quindi, è di 4950 euro.
Per avere il bonus, quindi, le detrazioni spettanti devono essere superiori a 4950 euro.
Il lavoratore ha sicuramente diritto alle detrazioni da “lavoro dipendente”, che per i redditi di questa fascia si calcolano con la formula: 1910 + 1190 x[(28000-reddito complessivo 21140)/13000]. Perciò la detrazione da ”lavoro dipendente” spettante nell’anno nel caso preso ad esempio è pari a 2550 euro.
Se non ha nulla da scaricare (spese mediche, ristrutturazioni, ecc), se non ha coniuge a carico, le detrazioni sono inferiori all’imposta lorda: quindi non si ha diritto al bonus.
Si evidenzia che le detrazioni per lavoro dipendente, quest’anno, hanno un importo maggiore rispetto all’anno 2021. Lo scorso anno, con lo stesso reddito ha avuto diritto a detrazioni pari a 1450 euro circa. Per cui solo con le detrazioni “lavoro dipendente” ci si trova ad avere 1100 euro in più; si bilancia così il mancato ottenimento del bonus ex Renzi.
Per rendersi conto di non aver perso praticamente nulla si dovrebbe confrontare la busta paga dello scorso anno, con il bonus ex Renzi, con quella di quest’anno senza il bonus ma con l’aumento sulle detrazioni per “lavoro dipendente”.
Mi conviene fare la rinuncia al Bonus IRPEF?
Vediamo i casi particolari
Il dipendente sopra i 15000 euro di reddito non deve fare alcuna rinuncia al Bonus IRPEF perché riguarda solo la fase dello scarico in fase di 730; invece per i dipendenti sotto i 15000 euro che hanno doppio cud (ILVA in AS) o sono in regime di cassa integrazione c’è il rischio di superare la soglia di reddito a causa di un incremento dell’attività lavorativa: in questo caso è da valutare la rinuncia al bonus IRPEF.