In data odierna, dando seguito a quanto emerso dall’incontro preliminare sulla cassa integrazione straordinaria di Confindustria del 10 marzo ’22, l’azienda ha convocato le organizzazioni sindacali per un approfondimento sul sito di Taranto.
La riunione tra azienda ed RSU di stabilimento, di fatto, non ha prodotto nessuna novità rispetto al primo incontro con le segreterie nazionali se non un arretramento in merito ad una maggiore chiarezza sui futuri assetti produttivi e al personale impiegato che sarebbe coinvolto nella procedura di cassa integrazione.
Come Fiom Cgil abbiamo ribadito la consapevolezza che l’incontro odierno non avrebbe affrontato il tema di quale ammortizzatore sociale utilizzare, quest’ultimo infatti sarà discusso a partire dall’incontro di domani con i Ministeri competenti, ma bensì ritenevamo opportuno avere un dettaglio in merito ai numeri del personale coinvolto dall’ammortizzatore sociale che ha determinato, secondo Acciaierie d’Italia, un esubero temporaneo per i prossimi 12 mesi.
Dal confronto con l’azienda non è emerso nulla se non l’intenzione aziendale di continuare a gestire unilateralmente la cassa integrazione senza un minimo di confronto con le rappresentanze sindacali. Infatti, sono rimaste inevase tutte le richieste sindacali continuando a non fornire elementi di dettaglio sulle scelte inerenti la gestione del personale.
Pertanto, oltre ai tanti interrogativi rimasti in sospeso sul futuro piano ambientale, occupazionale, industriale e di un processo di transizione ecologica necessari a garantire una continuità produttiva si aggiunge l’assoluta indisponibilità di Acciaierie d’Italia a fare chiarezza sull’utilizzo della cassa integrazione. L’incontro con i ministeri competenti dovrà servire a fare luce sui punti sopra elencati, partendo dal fatto che non ci debbono essere esuberi.
Rsu Fiom Cgil Acciaierie d’Italia