A seguito dell’incontro svoltosi in data 24 novembre con la Divisione Aeronautica, si è riunito il Coordinamento FIOM CGIL della BU Aerostrutture per analizzare e discutere quanto emerso durante la consultazione ex art. 9, presentata dalla Leonardo, presso la sede di Unindustria a Roma, a seguito della quale persistono e vengono rafforzate le forti preoccupazioni sul futuro dei siti di Foggia, Grottaglie, Pomigliano e Nola.
Infatti, nonostante per i prossimi anni si prevedano aumenti importanti dei carichi di lavoro per la BU sui programmi AirBus, Boeing e ATR con una decisa crescita dei ratei produttivi anche per il 2026, con conseguenti aumenti dei perimetri occupazionali per tutti e 4 i siti, l’azienda ha comunque esplicitato chiaramente l’intenzione di continuare a percorrere una partnership con un fondo sovrano saudita.
Il Coordinamento FIOM ha dunque analizzato la situazione produttiva attuale e i relativi investimenti annunciati sui siti che devono necessariamente sostenere l’aumento dei rate produttivi e superare velocemente i problemi di alcuni siti.
Nella fattispecie, nel sito di Nola, ad oggi, ci sono ancora macchine vetuste e problemi di manutenzione che non permettono di rispondere al meglio alle richieste del cliente e bisognerebbe, da subito, trovare soluzioni per risolvere in parte anche il problema delle perdite della divisione, così come nel sito di Foggia i problemi e le criticità legati alla qualità, mettono inspiegabilmente sotto pressione i lavoratori che certamente non hanno alcuna responsabilità sulle scelte aziendali.
Inoltre, si è poi discusso dei piani che impatterebbero sui siti della BU Aerostrutture.
Quello relativo ai siti campani, presentato nel precedente incontro, che prevedeva l’individuazione di una generica “area campana” con possibile spostamento delle attività produttiva da Pomigliano a Nola, è momentaneamente sospeso e non archiviato. L’azienda continua a fare una serie di analisi sulle eventuali sinergie dei due stabilimenti all’esito del quale si è comunque dichiarata disponibile ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali.
Per la FIOM non c’è nessuna pregiudiziale ad avviare un eventuale confronto sulle sinergie tra i due siti, a
partire dai necessari investimenti, eccetto la garanzia che non possa venir meno la vocazione e il
mantenimento delle attività manifatturiere di Pomigliano nel perimetro Leonardo. L’iniziativa di cedere spazi
ad aziende terze deve rimanere isolata e considerarsi conclusa.
In riferimento al sito di Grottaglie si va verso una risalita importante del rate produttivo del 787, con una previsione di piena saturazione entro il 2027 ma che inevitabilmente non ci rassicura se non accompagnato da progetti di diversificazione che consentirebbero di affrontare crisi cicliche che in questi anni hanno di fatto impattato negativamente tra i lavoratori attraverso anche l’utilizzo di ammortizzatori sociali.
Diversificazione che, ad oggi, non ha trovato ancora risposte da parte della Leonardo la quale continua ad avviare progetti che non hanno portato concretezza (Vertical, Proteus ed Euromale).
Quanto emerge, invece, sulla recente JV con Baykar potrebbe aprire nuovi scenari di diversificazione, tutti da verificare concretamente nei prossimi mesi, che potrebbero fare arrivare il sito ad uscire dalla monocommittenza.
Per tali ragioni, vista la situazione più che positiva della Divisione Aeronautica, continua a non convincere la conferma da parte della Leonardo di voler proseguire la trattativa con il fondo saudita al fine di raggiungere un memorandum, entro la fine del 2025, che preveda una partnership per tutta la ex divisione Aereostrutture.
È del tutto evidente che la partnership con un fondo estero risponde a logiche di interesse che nulla hanno a che vedere con le politiche industriali, di prospettiva e di sviluppo che riguardano il sistema Paese.
Lo scorporo di Aerostrutture, infatti, rientrerebbe a pieno titolo nelle politiche di investimento del Governo che riguardano esclusivamente il settore militare e quindi di un reale e costante disimpegno delle attività nel settore civile, tra l’altro collocate tutte nel Mezzogiorno d’Italia.
Il Coordinamento RSU FIOM Aerostrutture si attiverà nei confronti di tutte le Istituzioni chiedendo loro di farsi parte attiva ed avviare tavoli di confronto coinvolgendo i ministeri competenti ed il Governo, chiamandoli alla responsabilità di impedire di perdere ulteriori capacità industriali in un settore strategico e di sostenere il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Prendendo in prestito le parole del capo Divisione, il Coordinamento RSU FIOM Aerostrutture non è interessato ad un percorso dove si prevede solamente che “Leonardo rimanga nelle Aerostrutture”.
Le lavoratrici e i lavoratori che per anni hanno permesso all’azienda – anche durante la crisi del settore e pandemica – di poter vantare un elevato grado di competenze e oggi di poter rispondere all’aumento dei volumi, devono permanere nel perimetro Leonardo. In parole più semplici: la BU Aerostrutture deve rimanere in Leonardo.
Il Coordinamento RSU FIOM Aerostrutture, ritiene fondamentale informare e confrontarsi con le lavoratrici e i lavoratori. Come ritiene fondamentale l’unità del Sindacato e quindi di dare continuità in questa fase al percorso unitario avviato con FIM e UILM, attraverso il coinvolgimento diretto di tutte le lavoratrici e lavoratori prevedendo, se necessario, anche iniziative di mobilitazioni.
Riteniamo fondamentale continuare a sostenere fortemente quanto espresso, anche unitariamente, dopo gli Osservatori Strategici, ovvero la permanenza nel perimetro della One Company dell’ex divisione Aerostrutture.
COORDINAMENTO RSU FIOM
Roma, 1° dicembre 2025
