“Avremo la possibilità di farci nuovamente ascoltare e lo faremo cercando di rappresentare le istanze di un territorio e del mondo del lavoro”. Lo dice il segretario della Fiom Cgil di Taranto, Francesco Brigati, a proposito della breve visita che oggi pomeriggio il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, effettuerà nel siderurgico ex Ilva, ora ArcelorMittal. “Il presidente del Consiglio, a distanza di un mese, torna a Taranto e credo che sia un segnale positivo per tutta la città, per la fabbrica e per i lavoratori – afferma Brigati – Dal 26 luglio del 2012 – prosegue – si sono susseguiti decreti d’urgenza senza un minimo coinvolgimento delle istituzioni locali, delle associazioni e dei sindacati, che in questi anni hanno subito scelte verticistiche senza avere mai avuto la possibilità di essere ascoltati, anche mediante l’istituzione della conferenza dei servizi. Ricordo ancora – sostiene Brigati – il rammarico di quando, come Fiom e Cgil, presentammo al ministero dell’ Ambiente delle osservazioni puntuali e di merito sul piano ambientale e, anche in quell’occasione, rimanemmo inascoltati. Ne scaturì infatti, dopo qualche settimana – ricorda la Fiom Cgil – l’approvazione del Dpcm del 29 settembre 2017 che prevedeva il funzionamento dello stabilimento di Taranto con il ciclo integrale esistente e senza nessun grande stravolgimento. Un’altra occasione perduta. Lo scorso 8 novembre – sostiene la Fiom Cgil – avevamo chiesto al premier Conte di avere coraggio e intervenire introducendo innovazioni tecnologiche come il modello ibrido, il mix tra ciclo integrale – impianti di preriduzione e forni elettrici, e di prevedere un intervento pubblico in un settore strategico come la siderurgia”. La Fiom Cgil dice di conoscere “ancora poco del piano industriale proposto dal Governo, ma sembra che finalmente si stia uscendo dal vecchio modello di produrre acciaio. Adesso – sottolinea Brigati – bisogna chiedere garanzie dal punto di vista occupazionale: nessun esubero, a partire dai lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria che devono essere tutelati dalla clausola di salvaguardia occupazionale prevista dall’accordo del 6 settembre 2018”. “Per quanto concerne la problematica ambientale – sostiene il segretario Fiom Cgil – è necessario che la politica lasci spazio alla scienza con il compito di verificare, attraverso l’introduzione delle linee guida della Valutazione di Impatto sanitario preventivo, il futuro piano ambientale facendo finalmente terminare questa inutile contrapposizione tra salute e lavoro. Un cittadino che a volte è anche operaio di quella fabbrica – avverte la Fiom di Taranto – non deve essere messo nelle condizioni di scegliere tra due diritti costituzionali e il Governo deve lavorare affinché vengano eliminati gli ostacoli che non consentono il raggiungimento di tale obiettivo. In occasione della visita del premier Conte – conclude Brigati – avremo un’altra occasione. Utilizziamola fino in fondo per confrontarci e trovare soluzioni concrete ed immediate che possano finalmente dare un futuro più sereno a questo territorio”.
(AGI) – Taranto, 24 dic.