In tarda serata l’azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali la fermata di ulteriori impianti a partire dal 19 marzo ’21, sospendendo, di fatto, le ripartenze previste per alcuni impianti.
Le fermate riguarderanno i seguenti reparti:
Acciaieria 1 – ad oggi era presente un presidio di lavoratori che avrebbe potuto garantire l’eventuale ripartenza. Da domani il reparto si ferma e tutto il personale sarà collocato in cassa integrazione;
ERW – in queste settimane l’azienda aveva avviato le procedure per il riavvio dell’impianto con l’ingresso del personale di manutenzione. Le attività saranno sospese in attesa di nuove direttive;
PLA/2 – la ripartenza del treno lamiere era prevista per l’ undicesima settimana, tuttavia, al momento non si conosce la data di riavvio dell’impianto;
TNA/2 – slitterà alla prossima settimana, a seguito di fermate improvvise per problematiche impiantistiche, la ripartenza del treno nastri 2;
Manutenzioni centrali / Magazzini – nel tardo pomeriggio l’azienda aveva già comunicato un aumento del numero di lavoratori collocati in cassa integrazione per un numero totale di 250. A questi si aggiungerà altro personale in proporzione alle fermate sopra indicate.
È del tutto evidente che l’azienda è in uno stato di assoluto caos e la comunicazione, avvenuta in tarda serata alle OO.SS., delle fermate degli impianti sopracitati è il chiaro esempio che l’azienda non riesce a programmare la produzione e continua a gestire una fabbrica così complessa tralasciando gli aspetti della sicurezza, dell’ambiente e della manutenzione impiantistica.
Inoltre, già nei giorni scorsi Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro per conoscere gli assetti di marcia in quanto i fatti accaduti in questi ultimi giorni hanno destato forte preoccupazione, alle scriventi organizzazioni sindacali, per le possibili ripercussioni sia dal punto di vista ambientale che della salvaguardia degli impianti e dell’occupazione.
Nelle prossime ore vi comunicheremo le iniziative, in cui saremo impegnati, per impedire alla multinazionale di continuare a gestire lo stabilimento siderurgico con l’unico interesse: garantirsi il profitto a discapito dell’ambiente, dei lavoratori e degli impianti.
Il governo intervenga subito!
Rsu Fim – Fiom – Uilm