In assemblea in Acciaierie d’Italia, il segretario della Fiom Nazionale Michele De Palma raccoglie le istanze dei lavoratori tarantini e li invita a portarle alla manifestazione nazionale della CGIL l’8 ottobre a Roma
I lavoratori in piazza: la manifestazione della Cgil dell’8 ottobre
“Penso che il ruolo del sindacato sia quello di mettere insieme le persone per provare a contrattare nei confronti del governo e nei confronti dell’azienda.” Perché scendiamo in piazza con la CGIL l’8 ottobre? In Italia il problema è che i lavoratori hanno una tassazione troppo alta, salari troppo bassi, indennità di cassa inadeguate all’inflazione. Inoltre abbiamo bisogno che il Governo si adoperi per calmierare i prezzi dell’energia e del gas: le bollette sono insostenibili.”
Questa mattina il segretario generale Fiom Cgil, Michele De Palma, di primo mattino ha tenuto un’assemblea con i lavoratori di Acciaierie d’Italia iscritti al sindacato.
Ex Ilva: lo stato deve assumersi la responsabilità di gestire gli impianti
In assemblea è stato poi affrontato il nodo “ex Ilva”: “Lo Stato deve fare semplicemente un’operazione: deve rilevare, perché oggi c’è un rimpallo di responsabilità e i lavoratori pagano. La città di Taranto paga. Il Paese paga. Noi paghiamo mentre ognuno si scarica delle responsabilità”. Così questa mattina ha ribadito poi in un punto stampa a Taranto, all’esterno della direzione di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, Michele De Palma. Dichiarandosi a favore di una ex Ilva a controllo statale, mentre oggi Invitalia è partner pubblico di minoranza del privato ArcelorMittal, De Palma ha detto che “lo Stato dovrebbe, come era in premessa, andare in maggioranza di capitale visto che ci mettiamo i soldi ma non entriamo nel capitale e a quel punto assumersi la responsabilità di gestire gli impianti”.
In Italia sembra quasi incredibile proporre una soluzione del genere. Eppure, in Europa, non mancano gli esempi di governi che hanno fatto in modo di rendere pubbliche le aziende strategiche per il paese: “in Francia, nell’arco di una notte, hanno preso Edf e l’hanno resa pubblica. In una notte. Perché lo Stato aveva bisogno dell’elettricità” ribadisce il segretario della Fiom.
Situazione insostenibile: le due realtà dell’ex ILVA
“Questa è un’azienda che è al centro del futuro industriale e metalmeccanico del Paese. Senza l’acciaio non si fa nulla. Ed è giusto che ci siano gli investimenti, da noi chiesti quando siamo stati al Mise. Investimenti per un processo di ricapitalizzazione e sul circolante. Ma c’è’ una grande differenza tra quello che viene raccontato e la realtà. La situazione attuale è drammatica. Utilizzo le parole usate da un lavoratore in assemblea: di degrado.” Inoltre Michele De Palma pone l’accento sulla difficile situazione che stanno vivendo i lavoratori tarantini con i problemi legati alla cassa integrazione e all’inflazione e fa un appello al Governo sia regionale che nazionale perché venga aperto immediatamente il tavolo della siderurgia senza perdere altro tempo. Da questo, “dipende un effetto domino sull’industria del Paese ma anche sulla città di Taranto e sui lavoratori dello stabilimento”.
“Ho incontrato i lavoratori, non l’azienda – ha detto De Palma -. C’è molta disaffezione. I lavoratori si sentono addosso la responsabilità dello stabilimento, la responsabilità ambientale, quella della loro condizione personale. Loro si assumono tutte le responsabilità e fuori ognuno si deresponsabilizza. Sono più responsabili i lavoratori che non chi dovrebbe assumersi le responsabilità ed è pagato per farlo”.