Home In evidenza Serve un piano nazionale per l’aerospazio. Il governo convochi un tavolo tecnico

Serve un piano nazionale per l’aerospazio. Il governo convochi un tavolo tecnico

by Fiom Taranto

«Non può essere lasciato nelle mani dell’amministratore delegato pro tempore il futuro di una partecipata statale come Leonardo per un settore fondamentale come quello dell’aeronautica civile. È, infatti, necessario che sia il governo ad indirizzare le politiche industriali assumendosi le responsabilità di programmare e progettare a medio lungo periodo il futuro del settore aerospazio». È questa la richiesta avanzata da Francesco Brigati, segretario generale Fiom-Cgil Taranto intervenuto ai lavori del Consiglio comunale di Grottaglie convocato lo scorso 21 febbraio in seduta monotematica per affrontare, insieme alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti delle istituzioni, la vertenza del sito di Leonardo Grottaglie.

Il chiaro riferimento è alle recenti dichiarazioni dell’AD Roberto Cingolani sul fatto che l’azienda ha identificato un potenziale coinvestitore per dare vita al riassetto delle attività di produzione di Aerostrutture.

«Come Paese – ha aggiunto Brigati – non riusciamo, sul settore dell’aerospazio, ad indirizzare politiche industriali capaci di investire in questo settore. Dovremmo investire sui velivoli a propulsione, a idrogeno, su quelli elettrici perché questo vuol dire avere una visione completa e programmare per i prossimi vent’anni. Se c’è una vertenza sul territorio come quella dell’Ilva – ha proseguito nella sua disamina il segretario generale Fiom – è perché non c’è stato mai un intervento strutturale ma si è intervenuti sempre con decreti di urgenza».

Non solo, perché se i lavoratori di Leonardo sono ancora qui «è perché la lotta del sindacato ha impedito la chiusura dello stabilimento. Infatti – ha ricordato Brigati – in un incontro sulla procedura di cassa integrazione che ha avviato Leonardo era prevista, appunto, la chiusura per 4 mesi. E questo noi lo abbiamo impedito grazie anche alla forza delle lavoratrici e dei lavoratori che non vogliono cedere pezzi di sovranità rispetto ad un territorio e a delle professionalità che sono state espresse in questi anni».

Del resto, il settore dell’aeronautica civile nei prossimi anni sarà in forte crescita «ed ecco perché noi sosteniamo che il ruolo determinante debba svolgerlo il governo e, pertanto, abbiamo chiesto ai parlamentari presenti in Consiglio comunale che si facciano promotori dell’insediamento di un tavolo tecnico che metta mano a un piano nazionale sull’aerospazio che riguarda, appunto, la divisione Aerostrutture di Grottaglie».

Il futuro di Grottaglie passa inevitabilmente dal rilancio della divisione aerostrutture con investimenti certi, processi di diversificazione e programmazione capaci quest’ultimi di traguardare obiettivi certi che possano garantire un futuro di un importante insediamento produttivo presente nel Mezzogiorno d’Italia che ad oggi occupa più di 5mila lavoratori.

«Sicuramente – ha concluso il segretario generale Fiom – la soluzione non può essere lo scorporo della Divisione dalla multinazionale ma al contrario, visto gli importanti ricavi del 2024 di 17,8 miliardi ed importanti ordini previsti per l’anno in corso, è necessario che la divisione Aerostrutture sia all’interno della one company e si trovino soluzioni interne per uscire dalla monocommitenza».

Potresti leggere anche

Questo sito fa uso di cookie per migliorare la tua esperienza. Se va bene clicca su Accetta. Accetto leggi di più!