Quaranta firmatari, tra i quali anche il segretario generale della Fiom Cgil di Taranto Francesco Brigati, hanno redatto una lettera aperta indirizzata al governatore Emiliano in cui viene espresso sconcerto per il nuovo assetto dell’ARPA, poiché l’istituzione di un consiglio di amministrazione compromette irreversibilmente la terzietà dell’intero Sistema Nazionale di Protezione Ambientale.
Per far fronte alle emergenze ambientali che coinvolgono il nostro territorio, Il Paese ha bisogno di poter contare su organizzazioni tecnico-scientifiche efficienti, autorevoli ed autonome.
Proprio a questo fine, la legge 132/2016 istituì il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA) unendo in una unica rete funzionale le 21 Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
La terzietà del Sistema e delle singole ARPA rispetto ai portatori d’interesse è il prerequisito per poter fornire ai cittadini un adeguato servizio di protezione ambientale.
In questi giorni è stato inserito nella legge di bilancio della regione Puglia un articolo che modifica la precedente legislazione su ARPA Puglia (legge 6/1999 e s.m.i.) istituendo un Consiglio di Amministrazione (cda) specifico, con tre componenti, di cui uno con funzione di Presidente. Le funzioni di rappresentanza legale dell’Agenzia, sinora svolte dal Direttore Generale, sarebbero assunte dal nuovo Presidente, il quale, tra le varie funzioni “coordina ,pianifica e indirizza la politica e le attività scientifiche dell’Agenzia” e “garantisce la coerenza dell’azione dell’Agenzia con gli indirizzi strategici e gli atti di vigilanza -sic!- dettati dalla Giunta regionale.”.
In Italia nelle 21 ARPA attualmente non è previsto un Consiglio di Amministrazione. Nella regione Lombardia sino al 2017 era stato attivo un cda, ma la Regione lo cancellò, sostituendolo con un Presidente, privo delle funzioni di rappresentanza legale, comunque sempre esercitate dal Direttore Generale. Esprimiamo sconcerto rispetto alla decisione della Regione Puglia, per motivi di metodo e di merito.
E’ singolare che una modifica così significativa e così anomala rispetto alle altre 20 ARPA regionale sia stata approvata senza una adeguata partecipazione e informazione dei portatori di interesse (sindacati, organizzazioni ambientaliste e imprenditoriali, istituzioni locali, magistratura etc.).
Nel merito l’istituzione di un consiglio di amministrazione compromette irreversibilmente la terzietà non solo di ARPA Puglia, ma dell’intero Sistema Nazionale di Protezione Ambientale; i tre membri del cda potrebbero farsi portatori di interessi che nulla hanno a che fare con le finalità istituzionali dell’Agenzia.
Nella legge istitutiva del SNPA è indicato che il Consiglio del SNPA (l’organo centrale del Sistema) è composto da ISPRA e da ciascuna ARPA, col proprio rappresentante legale; sino ad ora il Direttore Generale, ma domani sarà per la Puglia e solo per la Puglia il Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Siamo sicuri che i portatori d’interesse sopra citati apprezzeranno la revoca del Provvedimento, una revoca che noi fortemente auspichiamo.
A meno che non si voglia accettare che l’opinione pubblica pensi che l’ARPA sia lo strumento che suona la musica gradita ai politici della Regione e non l’organo tecnico-scientifico che deve – come sinora ha sempre fatto in modo eccellente – tutelare l’ambiente e la salute umana.
Carla Ancona, Roma; Pasquale Aquilino, Monopoli (Bari); Giorgio Assennato, Bari; Aldo Balducci, Lecce; Francesco Bardinella, Taranto; Fabrizio Bianchi, Pisa; Luigi Boeri, La Spezia; Angelo Bonelli, Roma; Alessandro Bratti, Ferrara; Francesco Brigati, Taranto; Paolo Bruzzi, Genova; Domenico Cavallo, Milano; Albina Colella, Lecce; Leo Corvace, Taranto; Fulvio Daris, Udine; Gianluigi de Gennaro, Bari; Chiara de Giampaolis, Bari; Biagio De Marzo, Taranto; Geppi Fersini, Ferrara; Donato Firrao, Torino; Tommaso Fiore, Bari; Francesco Forastiere, Roma; Michele Giuliano, Milano, Nicola L’Abbate, Bari; Franco Magno, Brindisi;
Laura Marasco, Lecce; Doretto Marinazzo, Brindisi; Franco Masciullo, Pisa; Donato Paglionico, Bari; Carmine Panella, Bari; Annamaria Panico Catania; Aldo Pugliese, Taranto; Stefano Raccanelli, Venezia; Franco Roma, Bari; Salvatore Romeo, Taranto; Emma Sabatelli, Bari; Carlo Sabbà, Bari; Mario Spagnoletti, Bari; Giacomo Spinelli, Sammichele (Bari);