Il piano industriale di Arcelor Mittal, con oltre 6000 esuberi e, per quanto abbiamo potuto constatare al Ministero dello sviluppo economico, il graduale spegnimento dello stabilimento siderurgico di Taranto, è inaccettabile. È un piano elaborato esclusivamente per perdere altro tempo e portare lo stabilimento ad una chiusura definitiva.
Il governo intervenga subito ed impedisca questa scellerata condizione ricattatoria posta da Mittal. L’accordo del 6 settembre non prevede esuberi e abbiamo il dovere di continuare a difendere quanto sottoscritto in sede ministeriale per difendere il lavoro, a partire dai lavoratori di Ilva in AS.
Sul versante ambientale il Governo deve imporre innovazioni tecnologiche sostanziali per non rimanere ancora intrappolati in una contrapposizione tra lavoro e salute che sta implodendo, in un territorio ormai stanco di non avere risposte certe.
Da domani ci prepariamo per organizzare le assemblee con i lavoratori e lo sciopero, con manifestazione, previsto a Roma il 10 dicembre.
Fiom Cgil Taranto