In alcuni reparti viene programmata la cassa integrazione in presenza di ditte di appalto che svolgono le stesse attività dei lavoratori in Cigo. Si utilizzano, pertanto, impropriamente gli ammortizzatori sociali.
Il 26 settembre 2019 l’azienda e le organizzazioni sindacali avevano trovato un’intesa per migliorare e normare la rotazione bisettimanale del personale, già programmata, per mansioni fungibili e di immediata impiegabilità nei reparti interessati quali il TNA/1, PLA/2, ERW. A distanza di settimane, esattamente il 14 novembre 2019, Arcelor Mittal ha disatteso gli impegni sottoscritti con le organizzazioni sindacali firmatarie ed ha operato scelte unilaterali in contrapposizione a quanto convenuto con le parti sociali.
Infatti, Arcelor Mittal, in data 5 dicembre 2019, ha inviato alle organizzazioni sindacali la richiesta di proroga di CIGO per ulteriori 13 settimane, avviata lo scorso 02.07.2019, senza che vi sia stato un accordo tra le parti sociali e l’azienda.
In riferimento alla procedura di CIGO del 5 dicembre abbiamo da subito riscontrato delle anomalie sull’utilizzo dell’ammortizzatore sociale a partire dalla mancata rotazione programmata del personale.
Inoltre, abbiamo riscontrato problemi per le manutenzioni centrali e altri reparti di manutenzione elettrica e meccanica dislocati presso gli impianti attualmente in marcia, come nel caso del reparto SOTTOPRODOTTI, DTA-ENE, Man/ACC e Man/Afo, dove viene programmata la cassa integrazione in presenza di ditte di appalto che svolgono le stesse attività dei lavoratori sociali, utilizzando, pertanto, impropriamente gli ammortizzatori sociali.
Nello specifico, presso il reparto TNA/2, abbiamo una presenza stabile di personale di una ditta dell’appalto che, di fatto, effettua le stesse attività di manutenzione meccanica svolte dai lavoratori sociali che puntualmente Arcelor Mittal continua a far utilizzare impropriamente l’ammortizzatore sociale CIGO.
Anche nel reparto OFE MEL (officina elettrica – manutenzione centrale) continuano ad essere affidate a terzi le attività relative ai motori elettrici con una presenza di circa il 20% del personale sociale in cassa integrazione.
Riteniamo, pertanto, necessario un intervento immediato da parte di INPS Taranto per evitare che si continui ad utilizzare impropriamente, in alcune aree dello stabilimento, un ammortizzatore sociale utile ad Arcelor Mittal a trarne semplicemente un beneficio sul costo del lavoro a discapito dei lavoratori.
A tal scopo ci rendiamo disponibili affinché finalmente si possa fare luce su una vicenda che non può rimanere in sospeso e che necessita di risposte certe da parte degli organi di controllo.
Segreteria Provinciale Fiom Cgil Taranto
Romano Giuseppe Brigati Francesco