Home Acciaierie d'Italia La Fiom Cgil ascoltata in Commissione Ambiente

La Fiom Cgil ascoltata in Commissione Ambiente

by Fiom Taranto

La Commissione Ambiente ha convocato la Fiom Cgil per un’audizione in merito ai picchi di benzene al fine di capire il motivo per cui, nonostante la produzione sia diminuita, le emissioni sono aumentate. Mercoledì 13 settembre, pertanto, Francesco Brigati, segretario generale Fiom Cgil Taranto, e Ignazio De Giorgio, coordinatore RSU Fiom Acciaierie d’Italia, hanno esposto le problematiche dello stabilimento.

L’attuale gestione dell’ex Ilva, affidata all’AD Morselli per conto della multinazionale franco indiana Arcelor Mittal, rischia di causare un repentino ed irreversibile declino produttivo con la conseguente ricaduta occupazionale.

È del tutto evidente che, oltre al calo produttivo, all’aumento della cassa integrazione per lavoratori ed una fase di assoluta incertezza per l’appalto dell’ex Ilva, permangono criticità dal punto di vista ambientale a causa dalla mancata programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e dall’assenza di ricambi che determinano, di fatto, possibili emissioni diffuse e fuggitive non convogliate.

Infatti, nonostante ci sia stato un calo importante della produzione di coke e le medie annue di benzene misurate dalle centraline siano risultate inferiori rispetto al limite consentito dalla normativa, si è registrato, secondo quanto riportato dall’ASL di Taranto nella relazione di natura sanitaria in merito ai livelli di benzene nell’area di Taranto, un aumento di emissioni inquinanti, non ultimo l’evento di picco di benzene a Taranto nelle giornate del 15 e 16 dicembre 2021.

Inoltre, nelle relazioni sono presenti delle “considerazioni di natura sanitaria rapportate ai livelli di benzene nell’area, nelle quali si evidenzia che “il rispetto del valore limite del benzene, fissato dal D. Lgs. 155/2010, non garantisce l’assenza di rischi per la salute umana e che, inevitabilmente, coinvolgono anche i lavoratori dei Acciaierie d’Italia e appalto.

L’aumento delle emissioni inquinanti è determinato, nonostante l’attuazione delle prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, molto probabilmente da una scarsa attività di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli impianti sottoposti a sequestro preventivo come nel caso dell’area cokerie.Pertanto, la Fiom Cgil visto l’interessamento e la disponibilità dimostrata dalla Commissione Ambiente ha chiesto a codesta istituzione di farsi portavoce della gravissima situazione in cui versa lo stabilimento siderurgico.

Nello specifico la Fiom Cgil ha chiaramente espresso il proprio punto di vista in merito alla risoluzione di una complessa vertenza ribadendo che è necessario accelerare sull’intervento pubblico al fine di migliorare nell’immediato i target ambientali e rilanciare il processo produttivo attraverso la decarbonizzazione.

Infine, crediamo sia necessario coinvolgere la gestione commissariale di Ilva in AS che, secondo quanto previsto dal contratto di aggiudicazione del giugno 2017 e ad oggi fino a prova contraria i legittimi proprietari dello stabilimento siderurgico, devono ricevere relazioni trimestrali in merito alla manutenzione degli impianti necessari alla salvaguardia degli stessi.

Infatti, ad oggi, nonostante la denuncia della FIOM CGIL di richiesta di intervento da parte dei Commissari Straordinari, non è stato possibile accedere agli atti verbalizzati dalla stessa gestione commissariale.

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