In data odierna Arcelor Mittal ha convocato le organizzazioni sindacali per la proroga della Cigo con causale Covid-19 per ulteriori 4 settimane con nota del 25/06/2020.
L’azienda ha comunicato che la stessa si rende necessaria per una caduta degli ordinativi a seguito della contrazione del mercato dell’acciaio scaturita dal post pandemia.
Le scriventi organizzazioni sindacali hanno avanzato delle richieste in merito all’integrazione salariale, alla diminuzione del personale coinvolto dalla cigo e a una rotazione equa dei lavoratori a parità di mansione.
Arcelor Mittal ancora una volta ha preferito non entrare nel merito della cassa integrazione, a partire dal numero complessivo di lavoratori coinvolti dalla procedura dell’ammortizzatore sociale.
Ad oggi, nel mese di giugno si registrano circa 3100 dipendenti diretti collocati in Cigo mentre la presenza in fabbrica è di circa 3800 lavoratori. Per quanto attiene il personale dell’indotto la presenza media si attesta intorno ai 2200.
Inoltre a seguito di quanto emerso nella conferenza dei servizi sono state riavviate alcune attività AIA, nello specifico il trattamento acque di afo laf cok, copertura nastri, rimozione amianto, antincendio, depolverazione doccia delle batterie 7-8-9 e copertura parco fossile.
Fim, Fiom e Uilm per le ragioni sopra esposte non hanno sottoscritto il verbale di cassa integrazione e in merito alle denunce ad INPS nei giorni scorsi sull’utilizzo anomalo della cassa integrazione hanno incontrato l’ente previdenziale di Taranto.
Infatti in mattinata abbiamo fornito ad INPS ulteriori elementi di criticità che si sono presentati durante l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale da parte di Arcelor Mittal.
Taranto 30/06/2020
Segreterie di Fim Fiom Uilm