In data odierna Arcelor Mittal, alla presenza dell’amministratore delegato Morselli e il Direttore delle Risorse Umane Ferrucci, ha incontrato le organizzazioni sindacali per dare delle comunicazioni relative alla ripartenza di AFO/2 e alle problematiche inerenti alla proroga dei termini richiesta al Ministero dell’Ambiente per l’esecuzione della prescrizione n.6 (chiusura nastri trasportatori) di cui al DPCM del 29 settembre 2017.
Nello specifico hanno dichiarato che il ritardo sulla ripartenza di AFO/2, prevista per la giornata del 26 gennaio, è scaturita da una problematica tecnica della macchina a forare. Tuttavia è stata avviata al procedura di preriscaldo del forno e si attende un riscontro dai Commissari Straordinari che hanno gestito le opere di riammodernamento previste dalla Procura di Taranto.
In riferimento alla proroga dei termini per l’esecuzione della prescrizione n.6, la Direzione Generale del Ministero dell’ambiente ha inviato una comunicazione ad Arcelor Mittal all’interno della quale sono contenuti i motivi che ostano la domanda di proroga della suddetta prescrizione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e che potrebbe determinare il fermo dell’Altoforno n.4. Le procedure della fermata di AFO/4, secondo quanto riportato da Arcelor Mittal, potrebbero essere avviate a far data dal 31 gennaio, data ultima prevista per l’attuazione dello stesso DPCM del 29 settembre 2017.
Fim, Fiom, Uilm e Usb esprimono forti perplessità per le tanti incognite che continuano ad emergere rispetto alla questione ambientale, al futuro assetto societario di Arcelor Mittal e al piano industriale e occupazionale. Infatti, è del tutto imbarazzante il silenzio del governo che in questi mesi ha evitato qualsiasi tipo di confronto sul futuro ambientale, occupazionale e industriale di Taranto.
La vertenza Ex Ilva continua ad avere continui stop and go ed è indubbiamente una conseguenza dovuta all’assenza di chiarezza e trasparenza, da parte del Governo, che ha prodotto una stallo che dura ormai da troppi anni.
Le organizzazioni sindacali hanno in più occasioni denunciato l’assenza di programmazione di interventi manutentivi sugli impianti e ritardi in merito all’applicazione delle prescrizioni previste dall’AIA che necessitano di un approfondimento anche con INVITALIA, futuro azionista al 50% di Arcelor Mittal.
Riteniamo inammissibile continuare a rincorrere notizie e soprattutto continuare a far vivere una fase di incertezza a migliaia di lavoratori e alla città di Taranto che attende, ormai da troppo tempo, la fine dei lavori previsti per il risanamento ambientale.
Taranto 27.01.2021
Fim – Fiom – Uilm – Usb