Vertenza ex Ilva. L’accordo di programma è uno specchietto per le allodole per evitare un confronto sul piano industriale, occupazionale e ambientale con le organizzazioni sindacali.
Il Governo e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy facciano immediatamente chiarezza in merito all’interrogazione a risposta scritta dell’onorevole di Sinistra Italiana Piccolotti Elisabetta, nella quale, anche a seguito delle rivendicazioni sindacali della Fiom, ha chiesto quali iniziative urgenti intendano assumere i Ministri interrogati affinché venga affrontata con le organizzazioni sindacali una vertenza complessa come quella dell’ex Ilva.
Infatti, dalla replica del MIMIT all’interrogazione a risposta scritta dell’onorevole Piccolotti, emerge una criticità rilevante sulle modalità con cui il Ministro Urso, in collaborazione con il Sindaco di Taranto e il Presidente della Regione Puglia, intende affrontare la vertenza ex Ilva, senza avviare un confronto con le organizzazioni sindacali in merito ai futuri assetti societari e al piano industriale occupazionale ed ambientale.
Inoltre, viene precisato che “il governo al fine di contemperare tutti gli interessi in gioco è intervenuto istituendo un Tavolo di confronto con tutte le parti interessate presso il MIMIT”, con particolare riferimento allo scorso 19 gennaio in cui il Ministro Urso, così come riportato dalla risposta scritta, ha annunciato “l’avvio della definizione di un accordo di programma per la riconversione industriale ed ambientale del polo siderurgico e dell’area di Taranto.”
L’avvio della definizione di un accordo di programma, così come annunciato in maniera poco chiara dal Ministro Urso lo scorso 19 gennaio, non ha trovato nessun consenso da parte delle organizzazioni sindacali e tanto meno si è deciso di proseguire con tale modalità, al contrario abbiamo chiesto un tavolo permanente che affrontasse seriamente il processo di transizione ecologica partendo dal piano industriale ed ambientale.
A distanza dal primo incontro ministeriale del 19 gennaio, riunione convocata a seguito di iniziative di mobilitazione dei sindacati, il Tavolo Ilva è stato riconvocato lo scorso 28 aprile con i soggetti istituzionali locali e regionali e con l’esclusione delle organizzazioni sindacali, quest’ultimi soggetti giuridicamente non riconosciuti dall’accordo di programma.
Sia chiaro al Ministro Urso e al Sindaco Melucci che il sindacato non farà da spettatore, al contrario dovrà assumere un ruolo determinante affinché si possano traguardare obiettivi importanti dentro un processo di transizione ecologica che necessita del massimo della trasparenza da parte delle istituzioni, ma soprattutto di un reale piano industriale, ambientale e occupazionale che guardi concretamente al futuro della siderurgia.
Per la Fiom Cgil non potrà esserci nessuna discussione su un eventuale accordo di programma se prima non si discute di piano industriale, del futuro piano ambientale e occupazionale in cui tener in considerazione quanto previsto dall’accordo del 6 settembre 2018 in merito alla clausola di salvaguardia per i lavoratori di Ilva in AS, così come diventa rilevante l’applicazione delle linee guida della Valutazione d’Impatto Sanitaria preventiva necessaria ad avere un’acciaieria green.
Taranto 07.05.2023
Segretario Generale Fiom Cgil Taranto
Francesco Brigati