“Ci saremmo aspettati di affrontare una discussione che tenesse conto delle linee programmatiche per la diversificazione produttiva dello stabilimento di Grottaglie e di approfondire le tematiche legate al vuoto lavoro e, invece, ci siamo trovati di fronte a prospettive che non guardano al medio-lungo periodo”.
È duro il commento del segretario generale Fiom Taranto, Francesco Brigati, e del segretario provinciale Fiom, Pasquale Caniglia, a conclusione dell’incontro tenutosi, oggi 14 gennaio, a Roma nella sede di Unindustria con il management di Leonardo spa. Incontro dagli stessi ritenuto insoddisfacente.
“L’azienda – aggiungono Brigati e Caniglia – si è limitata a presentare un piano di formazione professionale, teso a colmare il vuoto lavoro, che partirà il prossimo 20 gennaio per concludersi il 14 marzo di quest’anno. Il che significa che dal 14 in poi potrebbe esserci il rischio che si torni a parlare di cassa integrazione. Certo – sottolineano ancora i due sindacalisti della Fiom – quello dei corsi di formazione lo consideriamo l’unico aspetto positivo ma quello che chiediamo a Leonardo è di vedere oltre, di conoscere quali saranno i futuri scenari anticipati dallo stesso Cingolani quando ha dichiarato che per la divisione Aerostrutture si è alla ricerca di altri partner in funzione di un rilancio della divisione aereo strutture ”.
Resta il fatto, fanno presente Brigati e Caniglia, che con il piano di formazione è stata scongiurata al momento la procedura della cassa integrazione “e questo un aspetto che riteniamo positivo”. L’insoddisfazione nasce, appunto, dal fatto, concludono Brigati e Caniglia, “ dal non aver discusso del piano produttivo per l’intero 2025 per lo stabilimento di Grottaglie al fine di garantire sicurezza e garanzie a tutti i lavoratori di Leonardo e dell’indotto”.