Sulla questione della tutela della salute dei lavoratori ex Ilva ma anche di quelli che lavorano nelle altre aziende del territorio la Regione Puglia darà corso «ad un tavolo permanente di confronto», come spiega Francesco Brigati, segretario generale Fiom Taranto, a conclusione dell’audizione in III commissione consiliare regionale al cui ordine del giorno era iscritto il punto sull’avvio delle campagna di monitoraggio biologico per i lavoratori esposti al rischio chimico e cancerogeno. Con lui, al tavolo di confronto, c’erano anche le RLS e le RSU della Fiom. «È stato un incontro positivo perché si torna a discutere di argomenti importanti quali, appunto, la tutela della salute dei lavoratori, l’emergenza amianto».
Al presidente della commissione, Mauro Vizzino, la Fiom di Taranto ha consegnato un documento con le richieste relative all’avvio di un monitoraggio biologico ovvero la valutazione dell’esposizione a sostanze chimiche o biologiche potenzialmente dannose da parte dei lavoratori. «Il monitoraggio biologico – dice Brigati – rappresenta una forma di tutela e di prevenzione essenziale per i lavoratori che vengono esposti con più costanza a possibili fonti di rischio chimico-biologico».
Non solo, nel documento la Fiom sottolinea come, in relazione alle sostanze pericolose presenti all’interno dello stabilimento come da DVR e, anche in considerazione del forte impatto ambientale, diventa necessario procedere ad effettuare una ulteriore analisi sui dati del registro tumori «che sia in grado – spiega la Fiom – di estrapolare dai dati relativi alla popolazione le persone che hanno subito una doppia esposizione in quanto dipendenti dello stabilimento ex Ilva».
Ma quando si parla di tutela della salute nei luoghi di lavoro non si può non prendere in considerazione la questione legata all’esposizione all’amianto, «un tema – spiega la Fiom Cgil Taranto – un tema che abbiamo più volte affrontato e riteniamo necessario aprire un tavolo di confronto ministeriale sia per consentirne nel breve periodo lo smaltimento che per allungare i benefici previdenziali per tutti i lavoratori Ilva e appalto. È del tutto evidente che è necessario avviare anche una campagna di sorveglianza sanitaria per i lavoratori che, di fatto, sono e sono stati esposti all’amianto anche in riferimento alla mappatura ed aprire un tavolo ministeriale che possa dare risposte alle nostre rivendicazioni».




