In data odierna Arcelor Mittal ha comunicato alle organizzazioni sindacali la ripartenza, tra il 10 e il 13 marzo 2020, del treno nastri 1, per due settimane a 15 turni, per poi fermarsi una settimana. Secondo quanto riferisce l’azienda, subito dopo la ripartenza ci sarà una settimana di fermata utile a verificare ulteriori prospettive per continuare la marcia dell’impianto treno nastri 1.
La Fiom Cgil ha chiesto alcuni approfondimenti, ai responsabili della multinazionale presenti al tavolo, in merito alla scelta aziendale della ripartenza del TNA/1. Nella fattispecie abbiamo chiesto se la produzione giornaliera abbia subito degli aumenti, ci risulta, infatti, che al momento la produzione sia ferma a circa 13 mila tonnellate giornaliere, se è previsto l’utilizzo di bramme provenienti da altri stabilimenti o se ci siano problemi al Tna/2 tali da spostare parte della produzione al TNA/1.
Le relazioni industriali, come spesso capita in molti incontri, non hanno dato risposte agli interrogativi posti dalla Fiom Cgil e troviamo positivo seppur ingiustificabile che si riparta con un impianto, fermo ormai da molti mesi, senza che vi sia una prospettiva chiara. Inoltre riteniamo fondamentale conoscere come l’azienda intenda proseguire con la trasformazione delle bramme in coils senza conoscere nel dettaglio la reale capienza del semilavorato.
Pertanto, nessun tono trionfalistico sulla ripartenza del TNA/1, al contrario riteniamo che Arcelor Mittal continui ad essere poco trasparente e a non fornire elementi utili alle organizzazioni sindacali per avere un quadro chiaro rispetto agli assetti produttivi. La ripresa produttiva del Tna/1 prevede il rientro di 180 persone (75 ese, 46 toc,29 man mec, 32 manele).
Inoltre, rientreranno da subito tutti i tecnici della manutenzione, più 8 operai elettricisti e 7 meccanici, 16 unità in torneria cilindri e 14 in esercizio. Per quanto riguarda i lavoratori dislocati in altri impianti l’azienda ha comunicato che verranno tutti reintegrati al tna 1 ad eccezione di 9 unità che rimarranno momentaneamente alle batterie. La Fiom Cgil ritiene che l’assenza di trasparenza rispetto agli attuali e futuri assetti produttivi non dia certezze in riferimento alle reali intenzioni della multinazionale, soprattutto in una fase in cui è ancora in piedi il contenzioso giudiziario tra Arcelor Mittal e Ilva in AS.
Coordinatore Rsu Fiom Cgil – Francesco Brigati
Rsu Fiom – Giuseppe D’Ambrosio
Rsu Fiom – Fabio Boccuni