Home Acciaierie d'Italia Fallimentare la gestione della fabbrica. Vergognoso chi lo consente senza intervenire

Fallimentare la gestione della fabbrica. Vergognoso chi lo consente senza intervenire

by Fiom Taranto
incendio

L’attuale gestione della fabbrica è fallimentare e non si possono attendere i tempi della politica per rilanciare uno stabilimento d’interesse strategico per il nostro Paese.

Proprio ieri si è verificato un incendio ad un pullman che trasporta il personale all’interno dello stabilimento siderurgico: questo ennesimo avvenimento è la chiara dimostrazione di come la fabbrica così non abbia nessuna prospettiva a causa di una gestione che ha deciso di non fare investimenti e programmazione sulla manutenzione, dedicandosi ad attività di pronto intervento, quando necessario.

In questi giorni la Fiom Cgil ha denunciato allo Spesal che il numero di pullman necessari a garantire il trasporto interno per raggiungere il reparto o la portineria di appartenenza è troppo ridotto; i lavoratori sono costretti a raggiungere a piedi la propria destinazione con le temperature torride e dopo una giornata di lavoro. 

È una vergogna che il governo consenta questo tipo di gestione della fabbrica che non rispetta i lavoratori e mette seriamente a rischio la loro sicurezza e la salvaguardia degli impianti.

È una vergogna che i Commissari Straordinari, proprietari a tutt’oggi dello stabilimento, così come previsto dal contratto di aggiudicazione del giugno 2017, non intervengano in merito allo stato di criticità in cui versano gli impianti.

Infatti, la Fiom Cgil ha più volte denunciato questa grave situazione di criticità ma, ad oggi, dopo l’avvenuta ispezione, il sindacato non ha avuto nessuna risposta dalla gestione commissariale, salvo l’assunzione in ADI di molti degli esperti che furono protagonisti di quella vicenda. 

Noi non ci rassegneremo a chiedere il cambio degli assetti societari necessario a rilanciare la produzione e a garantire la transizione ecologica. I continui  rinvii potrebbero seriamente mettere a rischio il futuro di migliaia di lavoratori e di un territorio stanco di attendere un processo di risanamento ambientale dall’ormai lontano 26 luglio 2012, in cui ci fu il sequestro preventivo degli impianti.

La fabbrica non può essere gestita trascurando le manutenzioni e lasciando a casa migliaia di lavoratori in cassa integrazione semplicemente per trarne un beneficio economico. Nello specifico i lavoratori delle manutenzioni, che sono importantissimi, sono molto spesso lasciati a casa nonostante ci sia una forte richiesta dai reparti di produzione di interventi manutentivi e chi ha la delega per prendere le decisioni è “ingabbiato” dal numero dei lavoratori da collocare in cassa integrazione.

La situazione non è più sostenibile e noi continueremo a denunciare e a mobilitarci per difendere un futuro diverso da quello che viviamo oggi con la gestione di Arcelor Mittal. Il governo Meloni non si renda complice del piano Mittal e cambi nell’immediato la governance per garantire un futuro a migliaia di lavoratori e ad una produzione ritenuta strategica per il nostro Paese.

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