Quest’oggi si è concluso un “audit” importante per lo stabilimento di Grottaglie – circa l’avanzamento dei vari progetti riguardante il modello organizzativo LPS (Leonardo Production System) – che ha visto impegnati lavoratrici e lavoratori in diversi reparti “pilota”.
Come FIOM-CGIL fin dall’inizio abbiamo evidenziato perplessità circa l’applicazione di questo modello in Leonardo, anche con un’assemblea dedicata il 04/12/2019.
Ad oggi siamo di fronte ad una totale gestione unilaterale del processo.
Riteniamo necessaria una discussione ed un approfondimento sull’avanzamento delle diverse iniziative con la RSU, poiché le stesse incidono sia dal punto di vista economico (PDR) che professionale degli impiegati ed operai del sito di Grottaglie.
Un’organizzazione del lavoro di questo genere porta sicuramente dei vantaggi all’azienda come quello di essere più competitiva sul mercato e appetibile rispetto ad altri partner velocizzando e facilitando il flusso di lavoro garantendo elevati standard qualitativi.
Vogliamo, però, che si consolidino i benefici anche per tutti i lavoratori, attraverso la redistribuzione della ricchezza che tale processo genera.
A fronte di un miglioramento e di un’ottimizzazione del flusso di lavoro, uno stesso lavoratore potrebbe dover eseguire più attività o avere più responsabilità, pertanto vogliamo che questi siano temi di discussione con l’RSU e che le mansioni e
responsabilità aggiuntive vengano retribuite adeguatamente.
Il principio è semplice: se faccio più cose, l’azienda deve riconoscermi una retribuzione più alta.
Leonardo oltre ad allestire le aree di lavoro con specchi e piante inutili dovrebbe pensare a riconoscere il giusto merito a chi, come sempre, le permette di ottenere medaglie: i lavoratori.
05/04/2023
RSU FIOM-CGIL
Leonardo Grottaglie