Home Acciaierie d'Italia Ex Ilva: si apre una nuova fase?

Ex Ilva: si apre una nuova fase?

by Fiom Taranto

L’incontro a Palazzo Chigi ha aperto ad una nuova fase per la vertenza Ex Ilva che ormai da anni si trascina con continui strappi e soprattutto con un peggioramento e deterioramento degli impianti che ha portato anche ai livelli minimi della produzione di acciaio.

Mercoledì prossimo ci sarà un altro incontro con Arcelor Mittal in cui si definiranno le modalità per un divorzio consensuale, così come è stato riportato durante l’incontro dall’onorevole Mantovano.

Adesso però è utile capire i tempi e soprattutto non consentire alla multinazionale di continuare a gestire lo stabilimento siderurgico con le attuali modalità, ovvero senza effettuare idonee attività manutentive mettendo seriamente a rischio la salute e sicurezza dei lavoratori e con livelli emissivi preoccupanti.

Il tempo non è una variabile indipendente e abbiamo riportato ai ministri presenti a palazzo Chigi che è necessario un intervento veloce per poter riprendere una situazione che rischia di diventare irreversibile e senza una prospettiva.
Inoltre, come Fiom Cgil abbiamo posto anche il tema dell’utilizzo dell’ammortizzatore sociale e della richiesta d’istanza della cassa integrazione in deroga, inserita nella legge di bilancio, presentata al Ministero del lavoro da parte di Acciaierie d’Italia e che non prevede l’esame congiunto con le organizzazioni sindacali e che inevitabilmente continuerà ad essere utilizzata con l’obiettivo di ridurre il costo del lavoro a discapito in particolar modo delle manutenzioni. I ministri presenti hanno preso atto delle criticità inerenti all’utilizzo della Cigs e anche su questo tema si sono impegnati a convocare un tavolo specifico con le organizzazioni sindacali.

Mercoledì prossimo saremo nuovamente a Palazzo Chigi e ci aspettiamo risposte immediate e risolutive per garantire la risalita produttiva e un piano industriale che guardi alla transizione ecologica.

Una cosa deve essere chiara al Governo: i lavoratori, che sono coloro i quali hanno garantito la salvaguardia degli impianti, non dovranno pagare le scelte sbagliate della multinazionale e dei governi.

12 gennaio 20234

Fiom Cgil Taranto

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