La Fiom Cgil chiede al Presidente del consiglio dei Ministri, al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro dell’ambiente
In data 01/04/2020, a seguito di un incontro con le organizzazioni sindacali e il custode giudiziario Barbara Valenzano, Arcelor Mittal comunicava la momentanea sospensione delle attività in corso nei cantieri impegnati all’attuazione delle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Tale condizione si rendeva necessaria al fine di ridurre il numero di personale delle ditte esterne all’interno dello stabilimento AM per il contenimento del Covid-19.
Ad oggi, alla scrivente organizzazione sindacale non risulta ci sia stato un atto formale da parte del Ministero dell’Ambiente, sia sulla sospensione che sulla successiva ripresa delle attività previste dal DPCM del 27 settembre 2018. Infatti, in data odierna risultano ancora fermi i cantieri. Pertanto, la FIOM CGIL richiede, qualora presente, l’atto formale con il quale è stata disposta la sospensione delle attività previste dall’AIA.
Inoltre, segnaliamo una situazione impiantistica che rischia il collasso qualora si dovesse continuare con un regime di produzione di ghisa negli altiforni al di sotto del minino tecnico. Tale condizione sta determinando grossi problemi agli stessi impianti che continuano ad avere continui stop and go sottoponendo, pertanto, gli altoforni ad un alto rischio di problemi di sicurezza e danneggiamenti impiantistici.
Si rende pertanto necessario un immediato intervento del governo affinché si valuti attentamente questa difficile fase, a partire dalla ripresa delle attività di natura ambientale e impiantistica dello stabilimento di Taranto. Il tempo è scaduto. Bisogna agire subito.
Taranto, 14/05/2020
Segreteria provinciale Fiom Cgil Taranto
Giuseppe Romano
Francesco Brigati